PD: fino a 6 anni per i reati di lieve entità sulle droghe

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Mentre tutto il mondo si muove verso la legalizzazione, in Italia continua la lotta alla cannabis. Questa volta è il PD, che in teoria dovrebbe rappresentare la sinistra, a volere pene più severe per le droghe leggere, anche per i reati di lieve entità.

Il disegno di legge, firmato dal deputato del Partito Democratico Andrea de Maria, è composto da un solo articolo: “Al comma 5 dell’articolo 73 del testo unico sugli stupefacenti 309/90 (quello che punisce i fatti di lieve entità) le parole: ‘da sei mesi a quattro anni’ sono sostituite dalle seguenti: ‘da due a sei anni'”.

E così, mentre in Germania il governo approva una proposta di legalizzazione della cannabis, quello del PD è un progetto ancor più rigido di quello presentato pochi mesi da FDL, che voleva aumentare la pena massima a 5 anni. 

Continua la guerra alla cannabis in Italia: la proposta (folle) del PD 

 “Ci tengo a sottolineare che la proposta non è 'proibizionista' ma mira a rendere più efficace il contrasto allo spaccio di droga – risponde alle critiche De Maria – Per le droghe leggere peraltro sono per la depenalizzazione ed ho sottoscritto lo scorso anno la relativa proposta di legge”, riporta Il Manifestosottolineando però che: “Evidentemente però l’on. De Maria non maneggia molto bene la materia”.

Citando il commento di Leonardo Fiorentini di Forum droghe infatti: “Depenalizzare significa l’esatto contrario e bisogna invece lavorare per un governo sociale del fenomeno, anche attraverso la regolamentazione legale. Il resto si chiama proibizionismo”.

Se entrasse in vigore, il disegno di legge farebbe da preambolo ad una realtà distopica, in cui i semplici consumatori verrebbero ulteriormente criminalizzati da uno Stato che, invece di lavorare per proteggerli, li sbatte in carcere. 

Come riportato infatti dall’ultimo report di Associazioni Antigone risalente al 2021, fino a un detenuto su tre è in carcere per reati legati alla droga. In particolare, secondo l’analisi, circa il 34,88% della popolazione carceraria è già detenuta in Italia per una violazione al Testo unico sugli stupefacenti, di cui la maggior parte per cannabis.

Foto di Sam Doucette su Unsplash

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